Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

 
 
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Ultimo Aggiornamento: 02/01/2015 22:08
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21/07/2014 17:37



Capitolo Diciotto: i sovrani dei non-morti



La chiamata del Lich King
Arthas tornò nel Lordaeron e si recò alle rovine della capitale reclamamandone il possesso ed il titolo di re: quando seppero del fallimento dell'invasione demoniaca e della morte del loro signore i tre dreadlord che Archimonde vi aveva messo a guardia fuggirono giurando vendetta. Assieme al lich Kel'thuzad e alla banshee Sylvanas il death-knight Arthas riprese la conquista del Lordaeron, combattendo e convertendo gli umani che ancora stavano in quello che considerava di diritto il suo regno. Ma durante il la riconquista Arthas percepì un grande dolore e si accorse che i poteri dotanigli dal Lich King si stavano facendo sempre più deboli: in effetti essi erano già diminuiti a tal punto che la Sylvanas si era già liberata dal suo controllo mentale, anche se inizialmente la banshee tenne questa cosa nascosta al death-knight e finse di comportarsi come al solito. Progettando la propria vendetta e pregustando la liberazione, Sylvanas si alleò coi dreadlord, i quali sfruttarono la perdita di controllo del death-knight sui non-morti per portali dalla loro parte ed attaccare Arthas a Lordaeron. Nonostante si sentisse grandemente indebolito Arthas non cedette, ma nella sua testa sentì il dolore del Lich King che lo richiamava urgentemente a Northrend invocandone l'aiuto. Sylvanas finse di correre in suo aiuto procurandogli una via di uscita ma quando furono nei boschi la banshee, nuovamente in possesso del proprio corpo, lo attaccò paralizzandolo con una freccia magica. Ma prima che lo uccidesse giunse in suo aiuto il fidato Kel'thuzad che mise in fuga la ranger, permettendo al suo signore di salpare dal Lordaeron e correre in aiuto del Lich King mentre il lui sarebbe rimasto a sorvegliare il Lordaeron. Appena mise piede sulle coste del Northrend il death-knight venne attaccato dai Blood Elf in cerca di vendetta ma in suo aiuto accorse ciò che rimaneva della popolazione originale del continente, gli insettoidi nerubian trasformati in non-morti dai poteri di Ner'zhul. Dal loro re Anub'arak Arthas apprese che il Frozen Throne era sotto assedio da parte degli elfi, dei naga e di Illidan, nuovamente incaricato da Kil'jaeden della distruzione del Lich King, e che era solo questione di tempo prima che riuscissero nel loro intanto: i poteri del Lich King stavano infatti evaporando a causa di una spaccatura nel blocco di ghiaccio che lo conteneva, frattura creata dallo stesso Lich King quando liberò dal ghiaccio la spada Frostmourne affinchè essa trovasse e giudasse a lui il principe Arthas. Cercando di fare il prima possibile Anub'arak propose di passare nel sottosuolo attraverso l'abbandonata città di Azjol'Nerub e lungo la strada uccisero e reclutarono nel proprio esercito di non-morti il potente drago blu Sapphiron. Ma quando giunsero all'entrata della città sotterranea la trovarono presidiata dagli esploratori nanici di Muradin, abbandonati nel freddo nord da quando Arthas recuperò Frostmurne. I nani vennero sconfitti ma non erano l'unico ostacolo da superare, nè il peggiore: i recenti terremoti avevano risvegliato un antico servitore degli Old Godsnelle profondità del regno: il Forgotten One vomitò contro di loro innumerevoli Faceless One che li misero a dura prova. Alla fine Arthas ed i suoi accompagnatori riuscirono però a riemergere alla luce del sole e a correre in aiuto del Lich King ad Icecrown, ingaggiando battaglia con le forze di Illidan. I due campioni si affrontarono in battagllia ed Arthas ebbe la meglio costringendo Illidan alla ritirata definitiva. Raggiunta l'armatura magica che conteneva lo spirito di Ner'zhul, Arthas la liberò dalla sua prigione di ghiaccio e ne indossò l'emo, fondendo la propria anima con quella del defunto sciamano e divenendo egli stesso il Lich King. Il nuovo Lich King rimarrà molti anni in stasi raccogliendo le forze, mentre i suoi scagnozzi amplieranno il suo esercito e costruiranno attorno alla Frozen Spire una fortezza chiamata Icecrown Citadel.

L'ascesa della Banshee Queen
Frattanto nel Lordaeron Lady Sylvanas si sentì finalmente libera e, decisa a plasmare da sola il proprio destino anzichè obbedire ad un nuovo padrone, rifiutò l'invito dei dreadlord ad unirsi alle loro forze. Sicura che i nathrezim si sarebbero vendicati dell'affronto cominciò a radunare sotto il suo comando tutte quelle creature non-morte che come lei si erano sottratte al potere del loro creatore riconquistando il libero arbitrio: questo nuovo popolo prese il nome di Forsaken. Grazie al suo nuovo esercito di non-morti e al corpo speciale dei Dark Ranger la Banshee Queen riuscì a respingere l'attacco di Varimathras che, in cambio della propria vita, promise di servirla e di aiutarla a combattere contro i suoi fratelli rivelandole i loro segreti. Il nathrezim la aiutò quindi a sferrare un attacco preventivo contro Detheroc, il quale aveva usato i propri poteri per controllare il comandante Garithos ed il suo esercito: Sylvanas usò delle banshee per assumere il controllo di alcuni umani che si infiltrarono nelle basi nemiche mettendone fuori uso le difese, e sferrò il proprio attacco uccidendo personalmente il demone. La morte di Detheroc liberò gli umani dal suo controllo mentale ed essi accettarono di allearsi con Sylvanas, che (mentendo) promise che gli avrebbe lasciato il controllo sul Lordaeron in cambio del loro aiuto. Assieme ai suoi nuovi alleati Sylvanas sferrò l'attacco a Balnazzar, che si era arroccato nella capitale: i non-morti attaccarono le rovinne della città da un lato mentre gli umani dal lato opposto, stringendola nel mezzo. Balnazzar richiamò dei rinforzi tramite un portale demoniaco ma alla fine venne ugualmente sconfitto: Sylvanas ordinò a Varimathras di dimostrarle la propria lealtà uccidendo il fratello ma i due misero in atto una messinscena e Balnazzar finse la propria morte. Con Arthas ed i dreadlords fuori dai piedi solo una persona rimaneva a minacciare il suo controllo sul Lordaeron e così Sylvanas venne meno all'accordo stretto con Garithos e lo fece eliminare da Varimathras. Finalmente liberi di scegliere il proprio destino i forsaken si stabilirono nelle rovine della capitale di Lordaeron in una città sotterranea che chiamarono Undercity, con Sylvanas come leader e Varimathras come (poco fidato) consigliere.

La scuola di stregoneria
A Lordaeron il lich Kel'thuzad preparò il terreno per il ritorno del suo signore. Egli fece giungere dal Northrend la ziggurat volante Naxxramas che posizionò al di sopra della città in fiamme di Stratholme, da usarsi come quartier generale della Scourge.
Il Cult of the Damned fondò su suo ordine una scuola segreta di negromanzia ed arti oscure rinnovando le cripte sotto la fortezza di Caer Darrow, situata nei terreni che erano stati donati al culto dalla famiglia Barov in cambio della promessa di vita eterna. Nelle profondità delle cripte il Cult of the Damned preparò i suoi agenti all'invasione ed al rilascio della Plague of Undeath.
[Modificato da Elwhin 10/08/2014 14:28]
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