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21/07/2014 17:34



Capitolo Tredici: Azeroth dopo la Seconda Guerra



Il Re dei Lich
Lo sciamano Ner'zhul non fu altrettanto fortunato: saltando in una delle crepe dimensionali aperte dal suo incantesimo egli non vi trovò un nuovo pianeta pronto ad ospitarlo ma piuttosto il suo peggiore incubo: Kil'jaeden. L'eredar non si era dimenticato di lui e del suo voltargli le spalle, così fu con grande piacere che lo catturò e lo torturò finchè non giurò fedeltà alla Burning Legion. Kil'jaeden strappò lo spirito di Ner'zhul dalle sue carni e quindi lo legò ad un'armatura magica che inviò su Azeroth all'interno di un blocco di ghiaccio, affinchè preparasse il pianeta all'invasione dei demoni servendosi del potere della necromanzia. Alcuni demoni, i Nathrezim, accompagnarono Ner'zhul per aiutarlo e per assicurarsi che rigasse diritto.
Il blocco di ghiaccio si schiantò nell'isolato continente ghiacciato di Northrend, e dall'alto di un'enorme stalagmite lo spirito dello sciamano Ner'zhul, ora conosciuto col nome di "Lich King", usò i poteri donati dal suo signore Kil'jaeden per schiavizzare i nativi di Northrend, come gli Ice Troll e i Wendigo. Nel Dragonblight il Lich King scoprì un villaggio di umani e ne approfittò per testare su di loro la Plague of Undeath, una pestilenza in grado di uccidere le sue vittime e trasformarle in non-morti al suo servizio. Ma una razza di nativi, immune agli effetti della Plague, si opponeva al Lich King: i ragniformi Nerubian del regno sotterraneo di Azjol-Nerub, guidati dal loro re Anub'arak. La guerra contro queste ostinate creature terrà impegnato il Lich King e il suo esercito di cadaveri, chiamato Scourge, per i successivi 10 anni in un conflitto ricordato col nome di War of the Spider.

Krasus e Rhonin
I giorni dell'Horde erano agli sgoccioli: era solo questione di tempo prima che la minaccia degli orchi venisse debellata per sempre. Ma gran parte del Khaz Modan, quella zona chiamata Northeron (oggi Twilight Highlands), era ancora sotto il loro controllo e la Dragonqueen Alextrazsa ancora prigioniera a Grim Batol, costretta a fornire ai Dragonmaw i suoi stessi figli affinchè li usassero come cavalcature. Il secondo consorte di Alextrazsa, il drago rosso Korialstrasz, da tempo membro del potente concilio segreto dei maghi di Dalaran sotto le mentite spoglie dell'elfo Krasus, da tempo sognava di liberare la propria amata. Sebbene le truppe dell'Alliance si stessero ammassando nel Dun Algaz e prima o poi avrebbero marciato su Grim Batol, liberando la Dragonqueen o costringendo gli orchi ad ucciderla, Krasus decise di accellerare i tempi e convinse il Kirin Tor ad inviare a Grim Batol un mago da infiltrare nella fortezza in qualità di spia ed osservatore, in preparazione di una futura liberazione del drago: venne scelto un suo protetto, un mago tanto potente quanto sacrificabile di nome Rhonin Redhair, un membro dell'ordine recentemente caduto in disgrazia (un suo incauto incantesimo costò la vita a molti suoi commilitoni) e desideroso di riconquistarsi il prestigio perduto o morire tentando. In realtà nè Krasus nè il Kirin Tor credevano davvero che Rhonin avrebbe avuto successo: i maghi accettarono di inviarlo più che altro per sbarazzarsene e Krasus, sicuro che Rhonin sarebbe stato scoperto, desiderava far credere agli orchi che, oltre all'attacco che l'esercito dell'Alliance avrebbe condotto dal nord della regione, si stesse preparando un'incursione direttamente a Grim Batol e che quindi restare nella fortezza non fosse sicuro, spingendoli ad abbandonarla portandosi dietro Alextrazsa.
La ranger elfica Vereesa Windrunner venne incaricata di condurre Rhonin ai porti dai quali si sarebbe imbarcato verso il Northeron, ma la città portuale venne attaccata dai cavalca-draghi Dragonmaw costringendo il mago a chiedere ai nani Wildhammer che avevano scacciato i draghi, guidati da Falstad Wildhammer (anche chiamato Falstad Dragonreaver, fratello dell'eroe Kurdran diperso oltre il Dark Portal) un passaggio aereo verso la propria destinazione.
Quello che però nè Krasus nè Rhonin potevano immaginare è che un'altra potente entità desiderava che il mago riuscisse ad arrivare al cospetto della Dragonqueen: Deathwing. Il malvagio drago nero, creduto morto da quando aveva inscenato la propria dipartita, non era stato con le mani in mano: sotto l'identità di Lord Prestor aveva messo in atto macchinazioni e manipolazioni mentali ai danni di tutti i reggenti del regno umano, tanto da spingere re Terenas a candidarlo come nuovo reggente di Alterac. I maghi di Dalaran, da tempo emarginati dalle decisioni del regno a causa di Deathwing che temeva potessero smascherarlo, cercarono di scoprire come avesse fatto questo nobile misconosciuto a salire tanto in alto e tanto in fretta nella considerazione dei reggenti umani. Nel tentativo di scrutare con la magia la dimora di Prestor, Krasus si imbattè in un potente e mortale contro-incantesimo chiamato Hendless Hunger in grado di divorare le fonti di magia: il drago riuscì a salvarsi per il rotto della cuffia e riconobbe dietro l'oscura e rara magia la mano del drago nemico. Egli contattò i rimanenti tre Dragon Aspect nella speranza che la notizia che il loro nemico Deathwing era ancora vivo e libero di portare avanti i suoi piani malvagi gli garantisse il loro supporto, più volte negato in passato, ma senza grande successo. Dai tempi del tradimento di Neltharion nella War of the Ancients e della creazione del Demon Soul a cui avevano donato gran parte della loro forza, i grandi draghi erano infatti molti cambiati: Malygos, ormai sulla soglia della pazzia, ancora piangeva in isolamento la perdita della gran parte del suo Blue Dragonflight; Nozdormu, sicuro che ogni cosa fosse destinata a scomparire col tempo (incluso Deathwing), era maggiormente interessato a salvare le relique del passato piuttosto che far qualcosa per il futuro del mondo; ed Ysera da tempo non lasciava il suo sonno nell'Emerald Dream, disinteressata al mondo ora che pensava fosse finita l'era dei draghi.

La liberazione di Alextrazsa
Giunti alle spiagge del Khaz Modan i grifoni su cui viaggiavano Rhonin, Veeresa e Fandral si imbatterono in una coppia di cavalca-draghi Dragonmaw: il grifo di Rhonin venne abbattuto ma il mago venne salvato dal drago Deathwing in persona, che gli disse d'esser a conoscienza della sua missione di liberare la Dragonqueen e di volerlo aiutare per riportare l'armonia tra gli stormi dei draghi. Il drago nero donò a Rhonin un medaglione magico ricavato da una sua scaglia, attraverso il quale avrebbe potuto seguire ed aiutare l'umano nella sua cerca: il drago gli indicò la via più sicura verso la montagna, gli fece trovare lungo la strada tutto ciò di cui aveva bisogno per sopravvivere, e gli fornì un passaggio su di un dirigibile goblin per velocizzarne il viaggio. Anche Veeresa e Fandral, decisi a ritrovare il mago di cui avevano perso le tracce, si trovarono una guida: il goblin Kryll che, fedele servitore di Deathwing, dopo aver conquistato la loro fiducia li condusse in una trappola facendoli finire tra le grinfie di una banda di troll.
Quando Rhonin giunse all'interno di Grim Batol trovò la fortezza in gran fermento: la notizia dell'intervento di Deathwing era giunta a Nekros che, temendo che il terribile dragone si fosse alleato con gli umani e stessero assieme preparando un attacco alla sua fortezza, si stava preparando ad abbandonare Grim Batol per riunirsi alle truppe del suo signore Zulued, impegnato nel nord della regione a scontrarsi con le truppe dell'Alliance. Deathwing, tramite il medaglione, guidò Rhonin nella fortezza ma giunto al cospetto d Alextrazsa lo tradì facendolo catturare dagli orchi, che lo torturarono ed interrogarono.
Vereesa e Fandral vennero salvati da una banda di nani nativi che si offrirono di condurli a Grim Batol attraverso i loro tunnel sotterranei. Il leader dei nani, Rom, si rivelò essere un agente di Krasus: i due comunicavano attraverso un medaglione che il nano consegnò all'elfa. Pentito di aver mandato Rhonin in una missione suicida, Krasus li guidò attraverso la fortezza: essi liberarono Rhonin ma i tre furono attaccati dal golem fiammeggiante posto a guardia di Alextrazsa e costretti a fuggire dalla fortezza.
Sicuro che si stesse preparando un'incursione dell'Alliance a Grim Batol l'orco Nekros si affrettò ad abbandonarla, intenzionato a scatenare i poteri della Demon Soul su chiunque osasse attaccarlo, Deathwing incluso. Questo era il momento che sia Korialstrasz che Deathwing aspettavano: entrambi si lanciarono all'attacco, e con essi i nani del Khaz Modan alleati di Krasus. Il drago rosso si scagliò sulla carovana per cercare di liberare la sua signora, ma venne abbattuto da Nekros e dai poteri della Dragon Soul. Il drago nero si rivelò invece immune ai poteri della Dragon Soul e si adoperò per rubare le uova di Alextrazsa, con l'intento di allevarne i nascituri come se fossero figli suoi e la speranza che tra da essi nascesse almeno una femmina fertile che gli permettesse di ripristinare il proprio stormo. Contrariamente alle aspettative i tre Dragon Aspect decisero che era ora di opporsi al loro fratello traditore: essi curarono e potenziarono Korialstrasz ed affidarono a lui e a Rhonin l'incarico di liberare la sorella prigioniera. Mentre gli Aspect tenevano Deathwing impegnato, Rhonin riuscì ad impossessarsi della Dragon Soul e la distrusse usando la scaglia di Deathwing recuperata dal medaglione che il drago stesso gli aveva affidato, restituendo ai draghi quel potere che gli era stato rubato ai tempi della sua creazione. Messo alle strette da Malygos, Ysera, Nozdormu e della finalmente libera Aleztrazsa, tutti nuovamente potenti tanto quanto lui, Deathwing venne gravemente ferito e costretto a fuggire e nascondersi. Ovviamente la sua identità fittizia di Lord Prestor scomparve con lui, e con il nobile sparì il fattore principalmente responsabile della tenuta dell'Alliance, essendo stato Prestor l'unica persona in grado di mettere i sovrani d'accordo tra loro (sebbene ciò avvenisse ricorrendo ad oscure magie). Costantemente braccato dai Dragon Aspect e dai loro Dragonflight, Deathwing fu infine costretto a lasciare Azeroth e cercare salvezza nell'Elemental Plane of Earth: a Deephom il drago riposò in attesa della guarigione ed i goblin suoi servitori sostituirono le placche danneggiate della sua armatura con nuove placche di Elementium. Negli anni seguenti la mente di Deathwing, già plagiata dai malevoli sussurri dell'Old God N'zoth fin dai tempi antichi, scivolerà definitivamente nella pazzia ed il drago abbandonerà ogni desiderio di conquista e potere per abbracciare un sentiero votato alla sola distruzione del mondo.
[Modificato da Elwhin 21/07/2014 19:45]
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