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Ultimo Aggiornamento: 02/01/2015 22:08
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21/07/2014 17:33



Capitolo Dodici: il ritorno dell'Orda



Il Portale Oscuro si riapre
Due anni dopo la distruzione del Dark Portal il death knight Teron Gorefiend si recò dallo sciamano Ner'zhul per convincerlo a prendere il controllo di ciò che rimaneva dell'Horde e per offrirgli una via d'uscita dalla situazione disperata in cui si trovava il popolo orchesco: Gorefiend, che in passato era stato un warlock di Gul'dan ed aveva partecipato alla costruzione del portale, era sicuro di poter aprire nuovamente un passaggio verso Azeroth. Sebbene ritenesse come chiunque altro ormai impossible la conquista di quel pianeta, era a conoscienza dell'esistenza di alcuni artefatti il cui grande potere magico poteva essere adoperato per aprire nuovi portali verso altri mondi. Alla chiamata dello sciamano e nuovo warchief dell'Horde risposero però in pochi, ma Grom Hellscream del clan Warsong e Kargath Bladefist del clan Shattered Hand decisero di aiutarlo. La maggior parte degli altri clan, però, non rispose: non credevano più in lui od erano troppo impegnati a sfogare la propria sete di sangue su ogni nemico disponibile, vero o presunto che fosse, inclusi gli altri orchi. Grom Hellscream venne incaricato di recuperare lo Skull of Gul'dan per alimentare la magia che avrebbe riaperto il portale, finito chissà come nelle grinfie del capo clan Bonechewer, Hurkan Skullsplinter, che non si rivelò collaborativo: Grom lo uccise e il più saggio Tagar Spinebreaker ne prese il posto e si schierò dalla parte di Ner'zhul, e così fecero pian piano un pò tutti i clan orcheschi superstiti. Guidata da Ner'zhul e capitanata da Hellscream e Bladefist, l'Horde tornò ad essere di nuovo unita e potente come al principio.
Nel frattempo su Azeroth c'era stato per l'Alliance of Lordaeron molto da fare e molto da spendere: vi fu infatti bisogno di edificare dei campi di internamento per gli orchi fatti prigionieri, di ricostruire la città di Stormwind e di costruire una nuova fortezza nelle Blasted Lands, la fortezza di Nethergrade Keep, affinchè vegliasse sul luogo ove sorgeva il Dark Portal. Gli gnomi capitanati dall'ingegnoso Gelbin Mekkatorque si offrirono di costruire un avveniristico tram sotterraneo che collegasse le cittò di Ironforge e Stormwind, il Deeprun Tram, mentre la Gilda degli Scalpellini di Edwin VanCleef fu fondamentale tanto per la ricostruzione di Stormwind quanto la costruzione di Nethergarde Keep.
Nelle Blasted Lands Khadgar e gli altri maghi del Kirin Tor non erano affatto tranquilli: laddove v'era stato il portale era rimasta una breccia dimensionale che continuava ad emettere la malefica radiazione che stava facendo morire quella parte del territorio, e per di più cresceva di potenza e si allargava sempre più giorno dopo giorno. Il pericolo di una nuova invasione era più che concreto e così o reggenti dell'Alliance, a cui si era ormai ufficialmente unito re Varian Wrynn di Stormwind, decisero di radunare l'esercito.
Ma non furono abbastanza rapidi: la frattura dimensionale si aprì ed orchi e death knight si riversarono su Azeroth, eliminando con facilità le poche guardie ed usando la stregoneria per far piombare sull'intera area l'oscurità totale. I death knight ricostruirono il Dark Portal su Azeroth ed inviarono sogni e visioni ai pochi orchi liberi di quel mondo, ma i Frostwolf (esiliati dall'Horde anni prima) non accettarono, i Dragonmaw e i Black Thooth Grin non risposero affatto, e solo i Bleeding Hollow di Deadeye accorsero.
Le prime truppe dell'esercito dell'Alliance giunsero al Dark Portal e Grom Hellscream, impugnado la sua leggendaria ascia Gorehowl, guidò la carica. I soldati umani, in gran parte nuove reclute che non avevano ancora mai partecipato ad un vero combattimento, vennero sbaragliati dagli orchi resi potenti, feroci e crudeli dal sangue demoniaco che ancora gli scorreva nelle vene.

Draghi neri e cavalieri della morte
Mentre l'Horde distraeva gli azerothiani attaccando la fortezza di Nethergarde, i death knight si misero alla ricerca degli artefatti per i quali erano venuti e sulla strada per Alterac, dove credevano si trovasse il Book of Medivh, si fermarono a Blackrock Spire per incontrare di persona gli orchi sopravvissuti alla Second War: qui scoprirono che i Black Thooth Grin e i Dragonmaw avevano creato un nuovo esercito, la Dark Horde, sotto il comando del warchief Rend Blackhand. I death knight ritenevano d'aver assolutamente bisogno delle loro cavalcature draconiche ma i fratelli Blackhand li derisero e gli rifiutarono il supporto della Dark Horde. Ma un aiuto inaspettato giunse loro: Deathwing gli offrì i draghi del Black Dragonflight in cambio del permesso di attraversare il Dark Portal per motivi che non volle specificare, ma garantendo agli orchi che non avrebbe intralciato i piani dell'Horde. Dopo aver stabilito questo accordo, in segreto Deathwing incaricò i suoi figli Onyxia e Nefarian di infiltrarsi nella Blackrock Spire e prendere il controllo della Dark Horde.
Il gruppo di orchi e death knight di Gorefiend si divise: il luogotenente di Deathwing, Sabellian, aiutò metà della spedizione a raggiungere la Tomb of Sargeras per recuperare il Jeweled Scepter of Sargeras, mentre Deathwing in persona condusse il resto dapprima ad Alterac, dove Perenolde acconsentì a consegnargli il libro che aveva rubato da Stormwind in cambio dell'eliminazione delle guardie dell'Alliance che sorvegliavano il suo regno, e successivamente a Dalaran, dove, nonostante una feroce opposizione da parte dai maghi del Kirin Tor riuscirono a rubare l'Eye of Dalaran.
Recuperati tutti gli artefatti per cui erano tornati su Azeroth, tutti gli orchi tranne un piccolo contingente a guardia del Dark Portal toranrono su Draenor, e con loro viaggiarono Deathwing, numerosi draghi neri, ed alcuni carri carichi di uova di drago. Deathwing volle incontrare Ner'zhul e pretese gli consegnasse lo Skull of Gul'dan, in compenso però assicurò all'Horde il supporto dei suoi draghi neri.

Oltre il Portale Oscuro
Interrogando dei prigionieri catturati, Khadgar scoprì il vero motivo per il quale gli orchi erano giunti su Azeroth e cosa intendevano fare con gli artefatti rubati, e si decise di inseguire gli orchi sul loro pianeta natale. Ognuno aveva i propri motivi: Khadgar aveva bisogno dello Skull of Gul'dan e del Book of Medivh per chiudere definitivamente la breccia dimensionale verso Azeroth, Turalyon voleva impedire all'Horde di portare il caos su altri pianeti, e Alleria intendeva vendicare le vittime dell'assalto degli orchi a Quel'thalas, tra cui suo fratello. Dopo aver sbaragliato i pochi orchi di guardia, principalmente composti dal clan Warsong, l'esercito dell'Alliance guadagnò l'accesso a Draenor costruendo nell'Hellfire Peninsula un avamposto chiamato Honor Hold. Studiando i testi scritti ma Medivh ai tempi dell'apertura del Dark Portal, Khadgar scoprì che gli orchi attendevano una particolare congiunzione cosmica per aprire i nuovi portali: col tempo che stingeva l'Alliance assaltò l'Hellfire Citadel, ignara che vi era rimasto solo il clan Shattered Hand di Bladefist, col compito di sacrificarsi guadagnando quanto più tempo possibile, mentre Ner'zhul e Gorefiend si erano messi in viaggio verso il Black Temple.
Gli umani conquistarono la fortezza (Bladefist ed alcuni dei suoi orchi, contro ogni previsione, riuscirono a mettersi in salvo) e, scoperto l'inganno, Khadgar fiutò le tracce magiche lasciate dagli artefatti scoprendo che avevano preso direzioni diverse: lo Skull of Gul'dan era diretto a nord e così Turalyon, Khadgar, Alleria e metà dell'esercito si misero in viaggio per recuperarlo; gli altri artefatti erano invece in viaggio verso sud e Trollbane prese le truppe rimanenti lanciandosi all'inseguimento: i grifoni dei Wildhammer sorpresero Ner'zhul nella Terokkar Forest costringendolo a cercare riparo nell'Auchindoun, ma durante l'attacco Kurdran venne disarcionato e catturato.

L'Alleanza alla riscossa
Accampatisi nella foresta in quella che un giorno sarà l'Allerian Stronghold, i soldati dell'Alliance conobbero un nativo, l'Arakkoa Grizzik, che gli parlò del passato di Draenor e si offrì di guidarli nell'Auchindoun.
Nei corridoi della tomba Trollbane incontrò il draeneo Nemuraan, un sacerdote Auchenai che si offrì di aiutare i soldati dell'Alliance conducendoli verso gli orchi e mettendogli a disposizione l'aiuto dei fantasmi del suo popolo. Grazie al suo aiuto gli umani riuscirono a raggiungere e liberare il nano prigioniero, orribilmente rorturato e malridotto ma ancora vivo. Nemuraan curò Kuldran e fece strada verso la stanza dove si erano stabiliti gli orchi rimanenti: mentre Deadeye e Trollbane si affrontavano Ner'zhul e Gorefiend ne approfittarono per fuggire in una stanza adiacente e preparare una magia di teletrasporto verso il Black Temple, e il chieftain dei Bleeding Hollow si sacrificò per dare il tempo agli alleati di finire il loro incantesimo.
Nel frattempo sulle Blade's Edge Mountains il resto della spedizione si imbattè nei draghi del Black Dragonflight, intenti a proteggere le uova che avevano portato su Draenor. Nel combattimento contro i rettili gli umani ricevettero l'isperato aiuto degli ogre e dei gronn guidati da Gruul (che in seguito a quella battaglia prenderà il soprannome di "the Dragonkiller"). Stringendo lo Skull of Gull'dan negli artigli e furioso per la morte dei suoi figli e per la distruzione delle sue uova, Deathwing scese in campo ed ingaggiò un tremendo combattimento corpo a corpo contro Grull: sebbene potente e colossale il gronn non aveva speranze di vittorie contro il drago, ma un incantesimo di Khadgar scardinò alcune delle placche metalliche che tenevano insieme il corpo martoriato dell'ex-Aspect costringendolo alla fuga.
Tornato su Azeroth Deathwing venne trovato ed attaccato dai maghi del Kirin Tor: il drago nero finse la propria morte inabissandosi nell'oceano, proseguendo i propri piani sotto la segreta identità del nobile umano Lord Prestor. Alla corte di Terenas a Lordaeron il nobile Prestor usò tutti i mezzi a propria disposizione, dall'arte oratoria all'indiscusso carisma fino alla magia più oscura, per entrare nelle grazie dei sovrani e manipolarli affinchè cominciassero a pensare a lui come la soluzione al problema del regno di Alterac, senza un vero reggente dai tempi del tradimento di Perenolde.

La distruzione di Draenor
Recuperato lo Skull of Gul'dan l'esercito guidato da Turalyon si ricongiunse a quello di Trollbane ed assieme si lanciarono all'assalto del Black Temple, sperando di fare ancora in tempo a fermare l'incantesimo di Ner'zhul. Di fronte al tempio l'Alleanza e l'Horde si diedero battaglia e Turalyon dovette affrontare gli incantesimi oscuri di Teron Gorefiend: fu un duello difficile ma alla fine il paladino ebbe la meglio sul death knight.
Ner'zhul nel frattempo era quasi riuscito nel suo intento: numerosi squarci nel tessuto dimensionale si spalancarono in ogni angolo del pianeta. Ma sul più bello fu interrotto da Turalyon, Khadgar ed Alleria ed il mago umano gli strappò via l'Eye of Dalaran dalle mani: vedendosi spacciato ed ancora in possesso dello Jeweled Scepter of Sargeras lo sciamano scappò con alcuni dei suoi orchi più fidati in una crepa dimensionale. Khadgar comprese che Ner'zhul aveva fatto qualcosa di terribile: il gran numero di portali che aveva aperto su Draenor erano strappi nello spazio-tempo che avrebbero presto finito col devastare l'intero pianeta, e le tremende energie distruttrici si sarebbero propagate anche su Azeroth attraverso il collegamento tra i due mondi. Il processo era inevitabile ed il destino di Draenor era ormai segnato ma si poteva ancora salvare Azeroth così Khadgar, Turalyon ed Alleria montarono sui grifoni dei Wildhammer per viaggiare verso l'Hellfire Peninsula e chiudere il Dark Portal, lasciandosi a malincuore indietro il grosso del loro esercito. Mentre la distruzione squarciava Draenor in ogni modo immaginabile, molti orchi ebbero la stessa idea: il portale su Azeroth era l'unico stabile e l'unico che, conducendo su di un mondo abitabile, non rappresentasse un salto verso l'ignoto, e così attorno al Dark Portal si radunò un gran numero di nemici, guidati da Bladefist, contrastati dalle truppe di stanza a Honor Hold. Ironia della sorte, la battaglia infuriava anche dall'altra parte del portale: su Azeroth gli orchi di Hellscream, ignari delle condizioni del loro mondo natale, cercavano di tornare su Draenor combattenndo gli uomini di Nethergarde Keep. L'arcimago Khadgar, aiutandosi con il Book of Medivh e lo Skull of Gul'dan, colpì il Dark Portal con un incantesimo di indicibile potenza. Mentre il Dark Portal andava in frantumi, Khadgar consegnò lo Skull of Gul'dan ad un nano Wildhammer, comandandogli di volare attraverso il portale prima che si chiudesse definitivamente ed incaricandolo di consegnare l'artefatto ai Kirin Tor di Dalaran. Mentre il Dark Portal si chiudeva nuove crepe si aprivano su Draenor e rimasti bloccati su quel pianeta, per sfuggirne alla distruzione i sopravvissuti della spedizione dell'Alliance ne imboccarono una, sperando che non li avrebbe condotti ad una morte anche peggiore di quella che gli sarebbe toccata se fossero rimasti lì.
Su Azeroth gli orchi di Hellscream videro con orrore chiudersi il portale che li avrebbe potuti condurre a casa e si ritirarono ripiegando sulla fortezza di Stonard, realizzando di essere ormai tutto ciò che restava dell'Horde e che potevano scegliere liberamente il loro futuro, non dovendo più fedeltà a nessuno se non a loro sttessi. Ciononostante Hellscream scelse di continuare a cullare sogni di guerra e conquista, nonostante alcuni, come il suo amico Rexxar (un gigantesco Hunter, mezzo orco e mezzo ogre, eroe delle due guerre passate), gli suggerissero di trovarsi un luogo disabitato da reclamare per il suo popolo e viverci in pace. Stanco del modo di pensare degli orchi e della loro insaziabile sete di sangue, Rexxar decise di abbandonare l'Horde e vivere in solitudine con gli animali.

Outland
Al loro ritorno gli eroi dell'Alliance trovarono il pianeta Draenor completamente distrutto in frammenti che fluttuavano nel Twisting Nether e ribattezzarono ciò che ne rimaneva col nome Outland, un luogo così profondamente violentato dalle energie rilasciate dal cataclisma da diventare un'anomalia simile a quella di Karazhan e del Deathwind Pass, dove lo spazio, il tempo e le leggi fisiche non funzionavano più come nel resto dell'universo e dove energie cosmiche fuori controllo continuavano a martoriarne le spoglie e a mutare la flora e la fauna, già reduce delle mutazioni provocate dalle energie demoniache rilasciate dai warlock negli anni passati (ad esempio le poche uova di drago sopravvissute si schiusero dando vita ad un nuovo tipo di creatura, i Nether Dragon).
Fortunatamente Velen ed i draenei sopravvissuti al genocidio degli orchi si salvarono: poco prima della distruzione di Draenor i naaru accorsero in loro aiuto imbarcandoli sulla fortezza dimensionale Tempest Keep (e le sue navi-satellite: Botanica, Arcatraz, Mechanar ed Exodar).
In seguito al cataclisma il demone Magtheridon giunse su ciò che rimaneva di Draenor e proclamò sè stesso signore delle Outland, edificando il suo trono sulla sommità del Black Temple (che in quel periodo si chiamò Black Citadel). Maghteridon schiavizzò gli orchi superstiti e li corruppe ulteriormente con la magia demoniaca trasformandoli in Fel Orcs. Egli costruì dei portali dimensionali laddove Ner'zhul aveva creato delle crepe, permettendo così l'arrivo di ulteriori demoni coi quali diede la caccia a chiunque gli si opponesse, in particolare i pochi Draenei superstiti.
[Modificato da Elwhin 02/01/2015 22:08]
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