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27/04/2014 15:04



Capitolo Sei: L'ascesa dell'umanità



Le guerre dei troll
La nuova civiltà elfica di Quel'Thalas fu però sotto costante assedio da parte delle tribù native di troll, ma ricorrendo alle arti arcane, sconosciute al nemico, gli elfi riuscirono a respingere gli assalitori senza problemi per migliaia di anni.
Nel frattempo il capo della tribù Arathi Thoradin decise di unificare le tribù umane sotto la propria guida, sconfiggendole in battaglia ed offerendo ai sconfitti di unirsi al suo esercito. Thoradin creò quindi il primo regno umano, il regno di Arathor, governandolo dalla città di Storm, sua capitale. L'impero umano dovenne così potente che infine fu avvicinato dagli High Elf, che gli offrirono un'alleanza contro i troll, loro nemico comune: in cambio del loro aiuto in battaglia gli elfi insegnarono agli umani l'uso della magia.
L'esercito combinato di elfi ed umani affrontò quello dei troll nelle Alterac Mountains: fu una battaglia sanguinosa e difficile, ma i troll alla fine non poterono opporsi alla potenza della magia che i maghi avversari gli scagliarono contro. I troll si ritirarono ma furono inseguiti e massacrati, ed il loro impero Amani cadde per sempre.

Il Concilio di Trisfal
Negli anni seguenti a quella vittoria molti elfi si trasferirono negli insediamenti umani per vivere assieme a loro ed istruirli nelle arti arcane, e venne fondata una città che diventerà il centro della magia del mondo intero: Dalaran. Ma l'uso avventato della magia da parte dei cittadini di Dalaran finì con l'indebolire le pareti tra le dimensioni e l'attirare nuovamente le attenzioni della Burning Legion su Azeroth: sebbene i varchi fossero troppo piccoli per permettere il passaggio di demoni particolarmente potenti o numerosi, erano comunque un problema troppo pericoloso da ignorare. I maghi di Dalaran fecero il possibile per combattere i demoni che apparivano per le strade della città cercando di tenere nascosto il problema al popolo e alla capitale Storm, ma ben presto si diffuse il sospetto che qualcosa di grosso stesse accadendo a Dalaran. Per evitare che il re prendesse provvedimenti i maghi umani chiesero aiuto agli High Elf di Silvermoon, che li informarono sui pericoli della magia e sugli eventi della War of the Ancients. Per condurre una guerra segreta contro i demoni, umani ed elfi fondarono il Council of Trisfal (dal nome del luogo dove il concilio si riuniva, Tirisfal Glades), il cui campione, detto Guardian of Tirisfal, avrebbe ottenuto enormi poteri dagli altri membri tramite un complesso rituale. Egli otteneva una tale forza da poter respingere da solo i demoni invasori mantenendo il popolo all'oscuro di tutto, ma poteva esserci un solo guardiano alla volta ed era sempre e solo il consiglio a decidere se e quando nominarne un successore, a cui egli doveva passare i suoi poteri.

Il risveglio dei nani
Dopo essersi rifugiati nelle loro dimore sotterranee in seguito al Sundering ed aver dormito per migliaia di anni, gli Earthen si risvegliarono scoprendosi profondamente mutati dagli effetti della Curse of Flesh: erano ora fatti di carne mortale ed avevano perso il loro potere mistico sulla terra (sebbene non la passione per tutto ciò che era sotterraneao e fatto di pietra o metallo). Emergendo dalle rovine del complesso titanico di Uldaman, essi presero il nome di Nani e fondarono il regno di Khaz Modan (in onore al modellatore titanico da essi adorato, Khaz'goroth). All'interno della montagna più alta essi crearono una gigantesca forgia, attorno alla quale crebbe la possente città sotterranea di Ironforge. Contenti del loro lavoro e della ricchezza mineraria delle loro montagne, i nani vissero a lungo isolati e niente affatto interessati alle faccende della gente della superficie.

I sette regni degli uomini
Col passare del tempo gli umani del regno di Arathor si stabilirono su un territorio molto vasto, fondando numerose città. Laddove la città di Storm continuò ad essere la capitale del regno, Dalaran divenne il centro nevralgico delle arti magiche: i maghi archivisti del Kirin Tor si impegnarono a studiare ogni aspetto della magia e catalogare ogni incantesimo conosciuto all'epoca. Le città di Gilneas e Alterac divennero importanti alleate di Storm e si dedicarono all'esplorazione delle montagne di Khaz Modan, incontrando i nani ed avviando con essi lungo e fruttuoso scambio culturale (principalmente riguardo a metallurgia, ingegneria e strategie di guerra). Nel sud sorse la città portuale di Kul Tiras, che si dotò di un'imponente flotta di navi mercantili.
Ma con la morte del re Thoradin i nobili del regno decisero di abbandonare l'antica Storm per fondare una nuova città nel florido nord: la città di Lordaeron, che crebbe rapidamente di potere divenendo presto in nuovo centro economico, culturale e religioso dell'umanità. I discendenti del re si rifiutarono inizialmente di abbandonare l'antica capitale ma furono infine costretti a riconoscere che per Storm non vi era futuro, così lasciarono la città per stabilirsi a sud oltre le montagne, fondando in una fertile e ricca vallata il prospero Kingdom of Azeroth (chiamato in seguito Stormwind). I pochi cavalieri rimasti a vegliare le mura in rovina di Storm diedero vita ad un nuovo regno, Stormgrade.
Con il frammentarsi dei popoli umani in così tante città differenti, ognuna con le proprie leggi, il proprio credo ed i propri reggenti, ebbe fine la visione di Thoradin di un'umanità unificata: erano invece nati i Seven Kingdoms.

La Guerra delle Sabbie Mutevoli
Dopo aver passato millenni a rafforzare le proprie fila dopo la loro antica guerra con i troll, l'impero degli insettoidi Qiraji si preparò a tornare a sciamare su Azeroth dando inizio a quella che sarebbe stata ricordata col nome War of the Shifting Sands. Ma l'esercito dei Night Elf non si fece trovare impreparato: a Silithus il generale Fandral Staghelm, arcidruido di Darnassuss da quando Malfurion si perse nell'Emerald Dream, oppose loro un'inamovibile resistenza fermando ogni loro tentativo di abbandonare le mura della loro città nel deserto. Ad accompagnarlo in battaglia vi era sempre il suo unico figlio Valstann. Frustrati dal protrarsi dell'impasse gli imperatori dei Qiraji, Vek'nilash e Vek'lor, ordinarono al generale Rajaxx di trovare il sistema di sconfiggere il formidabile avversario. Rajaxx escogitò un diversivo attaccando il vicino villaggio di Southwind e Fandral fu costretto ad inviare in suo soccorso una legione di elfi guidati da Valstrann. Si trattava in effetti di una trappola per catturare il figlio del generale nemico: Rajaxx lo portò con sè e lo uccise di fronte agli occhi inorriditi di Fandral, che perse la volontà di combattere e chiamò la ritirata. Inseguendo gli elfi fino a Tanaris, glli arroganti insetti attaccarono le Caverns of Time dove risiedeva il Bronze Dragonflight, costringendo i draghi di tutti gli stormi a riunirsi e collaborare per la prima volta dai tempi del tradimento di Deathwing. I draghi costrinsero gli insetti a ritirarsi nella loro città di Ahn'Qiraj, le cui porte sigillarono col potere dello Scepter of the Shifting Sands.

Aegwynn contro Sargeras
Per centinaia d'anni i Guardian of Trisfal protessero Azeroth dai demoni. Ultima tra di essi e prima maga di sesso femminile, l'umana Aegwynn mostrò fin dal suo apprendistato tanto un'incredibile talento per la magia quanto uno spirito ribelle. Sempre pronta a contestare il consiglio, Aegwynn riteneva troppo prudenti le sue tattiche e premeva per una strategia più attiva, e riluttante a cedere l'incarico al prossimo guardiano usò i propri poteri per allungare oltremisura la durata della propria vita. Un giorno ella dovette recarsi nella lontana terra di Northrend per affrontare alcuni demoni che vi erano comparsi e che stavano tormentando i draghi che vi risiedevano. Con l'aiuto dei draghi la maga sconfisse senza problemi gli scagnozzi della Burning Legion, ma proprio quando la battaglia sembrava finita da terribile tempesta comparve l'avatar del Dark Titan Sargeras. In virtù della smisurata fiducia che aveva in sè stessa e nei propri poteri, la guardiana credette di poter tener testa al potentissimo nemico ed effettivamente ella ebbe incredibilmente la meglio, uccidendo il demoniaco semi-dio. Ella seppellì i resti materiali del Dark Titan in un'antica struttura elfica, situata nella città di Suramar inabissatasi ai tempi del Great Sundering, che verrà quindi chiamata Tomb of Sargeras, e tornò a casa più arrogante che mai per l'incredibile successo ottenuto e meno che mai disposta ad ascoltare le parole di saggezza del Council of Trisfal.

Medivh
Le preoccupazioni del Council of Trisfal circa l'animo ribelle della potente guardiana crebbero e con esse le loro pressioni affinchè ella si decidesse a farsi da parte affinchè venisse scelto un successore, ma Aegwynn pretese di sceglierlo ella stessa: decise che il nuovo guardiano sarebbe dovuto essere il suo futuro primogenito, così si recò da quello che era stato da sempre un suo spasimante, il mago e consigliere del re di Stormwind Nielas Aranche, al solo fine di avervi un bambino, che quando naque chiamò Medivh, un nome che in elfico significa "custode dei segreti". A Medivh passarono tutti i suoi poteri ma Aegwynn fece in modo che si manifestassero nella loro interezza solo al compimento dei 14 anni di età. Quel che Aegwynn non potè sospettare era che quella di Sargeras fosse stata solo una messinscena: il Dark Titan si era fatto sconfiggere apposta per poter possedere la donna ed il suo spirito era ora trasmigrato nel neonato assieme ai poteri magici. L'infanzia di Medivh, affidato al padre fin da neonato, scorse tranquilla ed il bambino dimostrò una notevole affinità alla magia e al combinar guai, sempre accompagnato dai suoi amici: il principe di Stormwind Llane Wrynn e l'ultimo discendente della casata Arathi Anduin Lothar. Ma quando giunse il momento del risveglio dei propri poteri l'esperienza fu tanto potente da mandarlo in coma per i successivi vent'anni, trascorsi i quali si risveglierò in totale controllo delle proprie abilità ma anche sotto la malevola influenza dello spirito di Sargeras.

La Guerra dei Tre Martelli
Per molti secoli i nani di Ironforge erano vissuti in pace dando vita ad una società prospera e vigorosa ma, nonostante la saggia guida del re Anvilmar, il popolo nanico si divise in tre differenti fazioni. Il clan Bronzebeard era quello più vicino al re, composto principalmente dai cittadini di Ironforge. Il clan Wildhammer era invece composto dai cittadini delle colline che sorgevano nella periferia della montagna, ed era desideroso di aumentare la propria influenza su Ironforge. Il terzo clan era composto dai nani Dark Iron: guidati dallo stregone Sorcerer-thane Thaurissan, essi vivevano nell'ombra della montagna e complottavano contro gli altri due clan.
I tre clan si mantennero relativamente in pace tra loro ma le tensioni emersero quando Avilmar passò a miglior vita: ne scaturì un conflitto per il controllo del regno, la War of the Three Hammers, che durò per molti anni e che vide infine vincitore il clan Bronzebeard, che bandì i clan sconfitti da Ironforge. I nani Wildhammer accettarono pacificamente l'esilio e viaggiarono verso nord fondando la città di Grim Batol, mentre i Dark Iron si stabilirono a sud fondando la città di Thaurissan nelle Redridge Mountains, meditando vendetta contro gli altri nani. Nel tentativo di conquistare l'intero regno di Khaz Modan, i Dark Iron dichiararono guerra contro i clan rivali sferrando un deciso attacco simultaneo contro Ironforge e Grim Batol. Sebbene fossero quasi riusciti nel loro intento, le armate dei Dark Iron furono però infine respinte.

Ragnaros, il Signore del Fuoco
Decisi ad eliminare per sempre la minaccia dei malvagi Dark Iron, gli eserciti dei Bronzebeard e dei Wildhammer inseguirono gli sconfitti in fuga fino alla loro capitale ma il re Thaurissan, ormai con le spalle al muro, nel tentativo di assicurarsi una tardiva vittoria ricorse ad un piano disperato e, con l'aiuto di sette dei suoi più dotati discepoli, lanciò un incantesimo atto ad evocare un potente servitore addormentato nelle profondità della terra. A rispondere al suo richiamo sarà però una creatura il cui potere fu oltre le aspettative dello stregone: Ragnaros the Firelord, il signore supremo degli elementali del fuoco, bandito dal mondo dai Titan quando Azeroth era ancora giovane. Il gigantesco elementale, sebbene non fosse stato evocato al pieno della sua potenza a causa del maldestro incantesimo dei nani, emerse dal sottosuolo spaccando le Redridge Mountains e creando un enorme vulcano (che sarà chiamato Blackrock Spire). Ragnaros uccise Thaurissan e schiavizzò i Dark Iron sopravvissuti alla guerra: impressionati dalla potenza del nemico e consapevoli di non poter vincere contro Ragnaros, gli eserciti nanici ritornarono alle loro rispettive città. Ma, dopo che la regina dei Dark Iron Modgud aveva adoperato evocato oscuri poteri nella loro città nel tentativo di conquistarla, i nani Wildhammer trovarono Grim Batol inabitabile e la abbandonarono fondando una nuova capitale, Aerie Peak.
Nel frattempo Ragnaros, evocato su Azeroth solo parzialmente, rimase a riposare nella sua dimora nel cuore della montagna, il Molten Core, circondandosi di potenti alleati ed attendendo il momento in cui potersi liberare e scatenare la propria furia distruttrice nel mondo.

Gli gnomi
Nell'antichità il Titan Watcher Mimiron, mastro inventore di Ulduar, creò numerosi assistenti per aiutarlo nel proprio lavoro: i Mechagnome. Alcuni di questi vennero colpiti dalla Curse of Flesh divenendo piccole e curiose creature chiamate Gnomes. Per motivi che neppure gli gnomi stessi ricordano una piccola popolazione di queste ingegnose creature si stabilì in una zona non distante da Ironforge: quando gli esploratori nanici scoprirono il piccolo villaggio gnomico emersero subito le affinità fra le due razze in fatto di passione per l'ingegneria e le invenzioni tecnologiche. Tra i due popoli nacque quindi una grande amicizia, al punto che i nani permisero agli gnomi di costruire la loro città sotterranea, Gnomeregan, nelle vicine colline di Dun Morogh.
[Modificato da Elwhin 24/11/2014 10:45]
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