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Ultimo Aggiornamento: 02/01/2015 22:08
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17/04/2014 22:45



Capitolo Cinque: Il nuovo mondo



La Frattura
Sconvolta da troppi poteri ed incaute manipolazioni la Well of Eternity cominciò a collassare su sè stessa, risucchiando tutto ciò che le stava attorno. Il palazzo reale di Zin'Azshari venne inghiottito per intero dalle acque del pozzo e solo allora Azshara comprese la realtà, ma ad un passo dalla morte ricevette l'inaspettato aiuto di un Old God che, in cambio della loro obbedienza, trasformò gli Highborne in creature acquatiche serpentiformi chiamate Naga.
Quando ebbe finito di divorare sè stessa, la Well of Eternity si distrusse generando un'esplosione tanto potente da frantumare l'originale continente Kalimdor e lanciarne le sue parti le une lontane dalle altre, creando nuovi continenti (quello occidentale continuerà a chiamarsi Kalimdor mentre quello orientale prenderà il nome di Eastern Kingdoms, e le masse a nord e a sud verranno rispettivamente chiamate Northrend e Pandaria). Laddove si trovava la Well of Eternity si formò il Malestorm, un enorme mulinello eternamente vorticante al centro dell'oceano. L'evento catastrofico verrà ricordato col nome Great Sundering.
Il Sundering fu un evento catastrofico di tali proporzioni che ebbe ripercussioni su tutto il mondo e su tutte le razze che lo abitavano. Coloro che ne furono maggiormente colpito furono gli earthen: avvertendo il danno inflitto al pianeta quasi come se si trattasse d'una ferita inflitta a loro stessi, le creature titaniche si ritirarono nelle loro strutture addormentandosi per centinaia di anni. Quando finalmente si risveglieranno si ritroveranno trasformati in creature organiche dalla Curse of Flesh: gli earthen di Uldaman prenderanno il nome di Dwarf e si insideranno in una città che chiameranno Ironforge, mentre quelli di Ulduar si insedieranno negli Storm Peaks chiamandosi Frostborn.
Gli Azotha invece, nonostante fossero stati condotti lontano dal conflitto dalla semi-dea Aviana (creduta morta durante la War of the Ancients) sotto spoglie mortali, passarono momenti assai difficili: la scarsità di risorse li condusse sull'orlo dell'estinzione. Ma essi sopravvissero e si sparpagliarono su tutto il continente, esplorando, conquistando ed imparando: alla fine essi maturarono diventando i primi veri Umani di Azeroth.

La Celebrazione della Luna
La vittoria dei popoli di Azeroth sulla Burning Legion verrà celebrata annualmente con il Lunar Festival. Durante il periodo delle celebrazioni Omen, una semi-divinità resa immortale dalla benedizione di Elune che combattè eroicamente contro i demoni finendone però corrotta dalla loro malvagità, si risveglia dal suo sonno sul fondo Elune'ara.

Il secondo Pozzo dell'Eternità
Una piccola parte di quel che un tempo fu la popolazione elfica scampò al Great Sundering rifugiandosi sulla sommità del Mount Hyjal, consapevole che nulla sarebbe più stato come prima. La convivenza tra i night-elf e gli Highborne si rivelò difficoltosa e possibile solo grazie alla diplomazia di Jarod, Tyrande e di Malfurion, ormai riconosciuto da tutti come leader del popolo elfico.
Gli Aspect Alextrazsa, Ysera e Nozdormu lanciarono un incantesimo che rese la Demon Soul inutilizzable dai draghi (Deathwing incluso) ed affidarono l'artefatto a Malfurion affinchè lo nascondesse in un luogo segreto.
Incapace di rinunciare ai poteri della Well of Eternity e ritenendo che essa fosse indispensabile per contrastare un'eventuale seconda invasione demoniaca, Illidan scelse un lago in cima alle montagne e vi riversò tre delle sette ampolle che aveva prelevato dalla Well of Eternity originale, ma prima che potesse finire fu sorpreso da un gruppo di night-elf. Furioso per l'interferenza e del tutto fuori controllo Illidan li attaccò, massacrandone molti, e solo l'intervento di Malfurion riuscì ad impedirgli di uccidere anche il comandante Jarod Shadowsong. La sorella di Jarod, Maiev Shadowsong, pretese la pena di morte per il Illidan ma Malfurion non se la sentì di condannare il fratello e comandò invece di rinchiuderlo in una prigione sotterranea, Barrow Dens, incaricando Maiev e le sue Warden (una divisione del corpo di polizia delle Watcher) di sorvegliarlo fino alla fine dei tempi.

Nordrassil, l'Albero del Mondo
La seconda Well of Eternity creata da Illidan rappresentava un problema per Malfurion, che era ormai convinto della pericolosità intrinseca nell'uso della magia. Con ancora fresche nella mente le conseguenze della detonazione della prima Well of Eternity, però, il druido non osò cercare di distruggerla e cercò invece il consiglio dei Dragon Aspect. Questi piantarono sulle sponde del lago una ghianda proveniente dall'albero G'Hanir (scomparso assieme ad Aviana) che grazie alla loro magia crebbe diventando un albero di dimensioni colossali, il World Tree Nordrassil, simbolo del legame degli elfi con la natura: finchè l'albero avrebbe affondato le proprie radici nella Well of Eternity nessun potere al mondo ne avrebbe potuto corrompere le emergie. Gli Aspect vollero inoltre ricompensare i night-elf per aver contribuito a respongere la Burning Legion, ed ognuno incantò l'albero coi propri poteri. Alextrazsa fece sì che dall'albero magico si sarebbero irradiati poteri curativi che avrebbero lentamente sanato il mondo dalle ferite del recente cataclisma. Nozdormu incantò l'albero affinchè, fintantochè sarebbe esistito, i night elf non si sarebbero mai ammalati nè sarebbero invecchiati, ripristinando così la loro immortalità. Ysera collegò l'albero all'eterea dimensione dell'Emerald Dream, affinchè ella potesse attraverso i poteri dell'albero guidare l'evoluzione del mondo, ed aprì le porte della dimensione eterea affinchè quei night-elf che avessero voluto seguire le orme di Malfurion avrebbero potuto accedervi per entrare in sintonia col mondo naturale. Grazie a questo dono i druidi affronteranno in forma onirica frequenti pellegrinaggi nell'Emerald Dream, ognuno della durata di svariate centinaia d'anni della loro vita immortale, abbandonando i propri corpi addormentati in apposite strutture sotterranee.
Dopo la creazione di Nordrassil Krasus affidò a Nozdormu le uova di drago blu che aveva messo in salvo, affinchè un giorno Malygos, se si fosse ripreso dalla sua follia, potesse tentare di ripristinare il Blue Dragonflight: fatto più unico che raro, Nozdormu approvò e permise questo cambiamento alla Storia. Salendo in groppa al drago bronzeo, Krasus e Rhonin salutarono i loro amici e tornarono al loro tempo.
L'accesso a Hyjal fu interdetto ma non tutti gli elfi furono d'accordo nella decisione: gli Highborne, in particolare, si infuriarono per l'interdizione all'accesso alla nuova Well of Eternity e la decisione di proibire l'uso della magia arcana nella nuova società elfica. Considerarono i druidi dormienti dei codardi e ritenendoli responsabili della situazione, essi scatenarono una potente tempesta arcana sulle foreste: l'affronto costò loro l'esilio dalla società elfica di Kalimdor.

La follia dello Stormo Nero
L'aver decimato i draghi blu durante la War of the Ancients non era evidentemente sufficiente per il folle Deathwing, e così egli continuò la sua guerra contro gli altri stormi. Deathwing inseguì i draghi blu superstiti fin nel Northrend uccidendone a dozzine e distruggendo le loro dimore (le loro terre devastate prenderanno il nome di Dragonblight). Nell'area oggi conosciuta con nome di Crystalsong Forest uno dei blu più anziani, nel tentativo di difendersi dall'attacco di numerosi draghi neri, rilasciò un terribile incantesimo che, sfuggendo al suo controllo, tramutò l'intera area e tutti i suoi occupanti in cristallo.
Nelle Azuremist Isles alcuni draghi verdi si erano alleati con i night-elf e permettevano loro di cavalcarli: essi erano i Dragon Riders of Loreth'Aran. Guidati da uno dei luogotenenti di Deathwing, Razormaw, i draghi neri lanciarono un terribile attacco in cui non risparmiarono nè gli elfi nè i draghi verdi.
Lo stormo dei draghi neri tentarono di colpire anche i draghi bronzei ma, grazie ai poteri di Nozdormu, essi riuscirono a scappare prima che i neri sferrassero il loro attacco.
Preso atto che lo stormo di Deathwing era ormai diventato folle e crudele quanto il suo stesso leader, gli altri Aspect decisero che andava eliminato e presero a cacciare e ad uccidere i draghi neri ovunque li trovassero: nel giro di poco tempo il Black Dragonfligh fu ridotto sull'orlo dell'estinzione.

I Worgen
I guai per i night elf non erano ancora finiti: combattendo al fianco dei demoni scampati al Sundering, i malvagi Satyr sopravvissuti sferrarono feroci attacchi a tutte le città elfiche con l'intento di cancellarle dalla faccia di Azeroth. Durante la War of the Satyr i druidi guidati da Ralaar Fangfire vollero usare in battaglia una tecnica rischiosa, assumendo la forma lupesca dell'Antico Goldrinn. Sebbene potente, la nuova forma era difficile da usare e i druidi faticavano a controllare la rabbia che sembrava coglierli quando la incarnavano. Essi cercarono di controllare la trasformazione usando i poteri della Scythe of Elune, un potente artefatto creato utilizzando un artiglio di Goldrinn, ma ciò ebbe l'effetto opposto mutandoli in feroci Worgen che attaccarono chiunque incontrassero, inclusi i propri vecchi alleati Night Elf che, quando venivano feriti da queste bestie, venivavano maledetti trasformandosi a propria volta in lupi mannari. Nel tentativo di fermare il propagarsi della maledizione, Malfurion bandì i Worgen in una dimensione parallela all'interno dell'Emerald Dream.
Sebbene i Night Elf ebbero un gran numero di vittime dal conflitto, essi vinsero infine la guerra coi Satyr, il cui popolo non si riprese mai più dalla disfatta vivendo il proprio futuro diviso in piccole tribù e bande.

La lunga veglia delle Sentinelle
Con Malfurion e gli altri druidi in letargo nell'Emerald Dream Tyrande, diventata ormai la Gran Sacerdotessa di Elune, prese il comando ed istituì un esercito d'elite formato dalle donne guerriere che si erano distinte nelle numerose battaglie del passato: le Sentinel. Con l'aiuto di Cenarius e della sua prole, le Dryads e i Keepers of the Grove, le Sentinel avrebbero protetto il territorio reclamato dai Night Elf nelle foreste di Ashenvale fino alla morte.

Il Pozzo Solare di Quel'Thalas
Gli elfi reietti navigarono verso est ed approdarono nel nord del continente degli Eastern Kingdoms. Il diffondersi di una strana forma di pazzia li costrinse ad abbandonare le loro prime dimore nel Tirisfal Glades per spostarsi in un territorio che i troll locali ritenevano sacro, fondandovi la città di Silvermoon ed il regno di Quel'Thalas.
Col tempo i nuovi arrivati divennero più piccoli e persero il caratteristico colore violaceo, presero il nome di High Elf (o Quel'dorei) ed abbandonando il culto della luna in favore di quello del sole. Il nuovo popolo elfico nominò suo capo Dath'Remar, il quale cambiò cognome dando inizio alla dinastia dei Sunstrider e, per soddisfare la dipendenza del proprio popolo dall'energia arcana, creò la Sunwell usando una fiala contenente dell'acqua raccolta dalla Well of Eternity originale (fortunatamente gli High Elf usarono i poteri della Sunwell con molta più attenzione di quanto fecero gli Highborne con la Well of Eternity, prendendo ogni precauzione al fine di non attirare nuovamente su Azeroth le attenzioni delle legioni demoniache).

Gli Shen'dralar
Non tutti gli Highborne viaggiarono verso gli Eastern Kingdoms per divenire high-elf: molti piccoli di gruppi abitavano lontano dalla capitale ed erano rimasti per lo più estranei al conflitto. Un piccolo gruppo di incantatori, gli Shen'dralar, rimase ad esempio nel Kalimdor presso la città di Eldre'Thalas (in seguito conosciuta col nome di Dire Maul) nel Feralas, che si dice ospitasse i più preziosi segreti della regina Azshara. Sebbene appartenessero alla casta degli Highborne e fossero tra gli arcanisti più fidati e capaci della regina, la lontananza dai poteri magici della Well of Eternity non avevano trasformato fisicamente questi night-elf come era avvenuto con quelli di Zin'Azshari.
I terremoti conseguenti al Sundering danneggiarono gravemente la città ed ne uccisero gran parte della popolazione, ma gli Shen'dralar sopravvissero e, sotto la guida del principe Tortheldrin, sopperirono alla distruzione della Well of Eternity imprigionando un potente demone chiamato Immol'thar (in realtà una creatura del Void, più che un demone vero e proprio), per assorbirne il potere magico ed alimentare con esso la propria immortalità. Le energie magiche risucchiate da Immol'thar bastarono dapprima tanto ai bisogni di questi Highborne quanto a mantenere attivi i piloni che tenevano il demone imprigionato all'interno di un campo di forza, ma col tempo il quantitativo di energia prodotta decrescerà "costringendo" Tortheldrin a cominciare sacrificare i sueoi stessi sudditi per impedire che Immol'thar si liberasse.
[Modificato da Elwhin 08/08/2014 17:45]
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