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08/04/2014 18:52



Capitolo Due: Creazione di Azeroth



La turbolenta nascita di Azeroth
Ignari della corruzione di Sargeras e dei suoi piani malvagi i Titan continuarono il loro viaggio e giunsero su di un pianeta destinato a diventare molto speciale per l'universo: il pianeta che un giorno i suoi abitanti avrebbero chiamato Azeroth. Essi lo plasmarono secondo i propri voleri e vi piantarono i semi della vita, lasciando ai servitori Earthen il compito di vigilare sullo sviluppo del progetto mentre essi riprendevano il loro viaggio di creazione.
Ma mentre i Titan erano assenti una grande calamità colpì il pianeta: su di esso giunsero infatti, dagli abissi più profondi del cosmo, delle potentissime e malvagie divinità parassite conosciute col nome di Old Gods (o Old Whisperings, Elder Gods, Old Lords, Old Ones, e Dread Elders), che vi si stabilirono. Gli Old Gods manipolarono il pianeta secondo i propri folli istinti deformandolo e violentandolo, portando su di esso caos e distruzione, e destabilizzando la materia stessa al punto da scomporla nei suoi elementi base: libere dalla schiavitù della materia le energie caotiche degli elementi presero la forma degli Elementals. Gli Old Gods arrivarono persino a maledire le razze create dai Titan con la Curse of Flesh, una malattia che ne trasformava i corpi metallici in dei corpi organici più facilmente assimilabili e controllabili da essi (ad esempio mutando gli earthen primordiali in feroci Trogg).

La guerra contro gli Dei dell'Antichità
Quando i Titan tornarono su Azeroth per verificare lo stato di sviluppo del pianeta scoprirono l'accaduto e cercarono di riportare le cose a posto ingaggiando battaglia contro gli Old God, i loro numerosi servitori insettoidi, e gli Elemental Lord: Al'Akir the Windlord, Neptulon the Tidehunter, Ragnaros the Firelord e Therazane the Stonemother. Ciò fu l'inizio della guerra più violenta ed assoluta che si sarebbe mai vista su Azeroth, nella quale si vocifera cadde addirittura uno dei Titan. Gli Elemental Lord vennero sconfitti ed imprigionati in quattro diversi Elemental Planes (Skywall, Abyssal Maw, Firelands e Deepholm).
Sistemata la minacccia degli elementali i Titan dichiaranono guerra agli Old Gods, ma avrebbero ben presto scoperto che non potevano ucciderli liberamente... Nel sud del Kalimdor, in quella regione che un giorno sarebbe stata chiamata Pandaria, i Titan crearono un esercito di soldati di pietra, i Mogu, e lo lanciarono all'attacco dell'Old God Y'Shaarj e dei suoi servitori Mantid. I mogu sconfissero il nemico ma l'ultimo respiro di Y'Shaarj contaminò la terra stessa dando vita a terribili creature malvagie chiamate Sha, incarnazione delle emozioni negative. Le spoglie materiali dell'Old Gods, l'Heart of Y'Shaarj, abbattuto vennero sotterrate nella Vale of Eternal Blossoms affinchè i mogu ed il Watcher Norushen vi potessero vigilare.
Comprendendo che gli Old God erano ormai legati indissolubilmente ad Azeroth e che l'eliminarli avrebbe danneggiato irreparabilmente il pianeta stesso, i Titan si limitarono a catturarli ed rinchiuderli in prigioni dimensionali situate nelle profondità del sottosuolo, dove riposeranno a lungo in attesa dell'occasione per manifestarsi ancora.
I Titan si resero altresì conto dell'impossibilità di eliminare totalmente la Curse of Flesh, così sostituirono la prima versione degli Earthen con una nuova generazione più resistente ai suoi effetti.

Il Sogno di Smeraldo
Dopo aver sistemato gli Old Gods ed i loro servitori i Titan ricominciarono il proprio lavoro dal principio, adoperando la propria capacità di creare dimensioni parallele a quella reale per sperimentare la fattibilità di svariate procedure ed avere un'anticipazione dei risultati futuri dei loro progetti, creando praticamente delle copie extra-dimensionali dell'Azeroth originale (spesso perdendo rapidamente interesse in loro ed abbandonandole a metà, lasciandole incomplete ed inutilizzabili).
La più perfezionata, stabile, completa ed importante di questi "Azeroth paralleli" è l'Emerald Dream, una versione di Azeroth che raffigura il pianeta come sarebbe stato se la vita senziente non fosse mai apparsa su di esso, lasciando quindi libera la natura di manifestarsi al pieno della propria forza.
Sebbene separata dal mondo reale la dimensione dell'Emerald Dream vi è collegata tramite numerosi portali che ne garantiscono l'accesso, ma le creature che vi vivono sono assai ostili verso chi vi si trasferisce fisicamente, risultando invece più ben disposte nei confronti di quei visitatori che vi si rechino in forma spirituale, sognando mentre abbandonano il proprio corpo nel mondo reale.
L'Emerald Dream ha la funzione addizionale di servire come "copia di sicurezza" di Azeroth, nel caso i Titan avessero in futuro bisogno di ricrearla.

Una nuova Azeroth
Quando i Titan ebbero riplasmato Azeroth secondo la loro visione di ordine piazzarono al centro dell'unico mega-continente, Kalimdor (termine che nella loro lingua significa "terra dall'eterna luce stellare"), la Well of Eternity, ovvero un dispositivo che avrebbe assorbito le potenti energie del Great Dark Beyond trasformandole in energia magica per alimentare lo sviluppo del pianeta. Stavolta però prima di andarsene presero ogni precauzione: incaricarono i Titanic Watcher di assicurarsi che lo sviluppo di Azeroth procedesse secondo il piano da loro predeterminato e misero a loro disposizione misero la manovalanza earthen, numerose strutture (come Uldaman, Ulduar e Uldum) e svariati dispositivi tecnologici. Al vertice della catena di comando i Titan misero Loken, il loro servitore più fidato.
Ripristinato l'ordine delle cose i Titan lasciarono nuovamente Azeroth.

Divinità Azerothiane
Le prime creature a svilupparsi autonomamente sul neonato pianeta furono gli Eternals, esseri immortali dotati di poteri divini che risiedono nel piano etereo manifestandosi raramente in quello materiale. Elune è considerata l'unica vera divinità di Azeroth ed è associata alla più grande delle due lune, la White Lady: è una dea che protegge la vita e si assicura che ogni essere vivente abbia la possibilità di prosperare, mitigando il sorgere della violenza coi propri poteri. Numerose divinità minori o semi-divinità, gli Ancient Guardian (o semplicemente Ancients), sono spiriti con sembianze spesso animalesche che fungono da protettori della natura e, pur preferendo non interferire con le faccende dei mortali, non esitano ad intervenire quando gravi calamità minacciano Azeroth. Ancients particolarmente importanti per il ruolo che ricopriranno nella religione delle prime razze mortali sono Malorne, un cervo bianco che è il compagno di Elune, e loro figlio Cenarius.

Gli Aspetti Draconici
Una razza di rettili volanti semi-intelligenti chiamati Proto-Dragon (o proto-drake), popolavano l'Azeroth primordiale: pur essendo divisi in numerosi stormi di diverse colorazioni essi erano convissuti pacificamente finchè uno di essi, Galakrond, non cominciò a divorare i propri simili. Questa ripugnante attività ebbe effetti imprevisti su di esso: più prede divorava e più Galakrond diventava enorme, potente, crudele e deforme: sul suo corpo gigantesco crebbero numerose orribili e bizzarre malformazioni, molte delle quali avevano l'aspetto di arti e altre parti del corpo della sua razza (ali, zampe, occhi, ecc). Come se non bastasse i resti dei proto-dragon da lui divorati tornavano vita sotto forma di non-morti al suo servizio, dotati di un soffio gassoso in grado di liquefare i tessuti viventi e di un morso in grado di trasmettere la loro maledizione.
Di fronte alla minaccia dell'estinzione, tanto per la caccia che Galakrond dava a loro e alle loro prede quanto per la minaccia dei non-morti, alcuni dei proto-drake decisero di passare all'azione: alcuni come Coros tentarono inutilmente di allearsi con Galakrond e di diventare come lui (finendo invece divorati), mentre altri come Ysera cercarono di percorrere la strada della diplomazia. Alla fine fu però evidente che una soluzione pacifica era impossibile: guidati da Talonixa tutti i proto-drake si riunirono in un uncico stormo ed attaccarono in massa Galakrond, ma nonostante tutto vennero facilmente sconfitti dal gigantesco rettile.
Fortunatamente il Titanic Watcher chiamato Tyr li stava osservando e, impressionato dagli sfrozi dei proto-drake, decise di aiutarli contattando i cinque esemplari che avevano dimostrato di essere particolarmente determinati ed affiatati: l'intelligente Malygos, il saggio Nozdormu, l'audace Neltharion, la compassionevole Alextrazsa e sua sorella, la pacifista Ysera. Questi cinque proto-drake si allearono col Watcher ed assieme sferrarono un secondo assalto contro il gigantesco nemico: Galakrond e Tyr (asceso per l'occasione a dimensioni colossali) ingaggiarono un feroce combattimento corpo-a-corpo, ma nonostante i suoi sforzi il Watcher venne sconfitto. Durante il combattimento Tyr perse la sua mano destra, staccata dal nemico con un morso: l'arto perduto verrà in futuro sostituito da una mano d'argento (particolare importante in quanto in futuro egli insegnerà le vie della Luce agli umani che lo omaggeranno formando l'Order of the Knights of the Silver Hand e la città di Tyr's Hand).
Costretti alla ritirata i 5 rettili misero al sicuro l'alleato ferito ma poi tornarono all'attacco per un terzo e decisivo combattimento contro Galakrond: lo scontro sembrava privo d'ogni speranza di un possibile successo ma, guidati dall'ingegno di Malygos, i proto-drake riuscirono a soffocare il nemico incastrandogli in gola un macigno.
Impressionati dal coraggio di queste piccole creature i Titanic Watcher proposero loro di diventare i nuovi guardiani di Azeroth: i cinque accettarono la responsabilità venendo quindi nominati Dragon Aspect, ed i Watcher canalizzarono su di essi il potere dei Titan potenziandoli ed accellerando la loro evoluzione da proto-dragon a draghi veri e propri.
Il Titan Eonar diede ad Alexstrasza ed ai suoi futuri figli, i draghi del Red Dragonflight, il dominio sulle forme di vita.
Il leader del Bronze Dragonflight Nozdormu fu incaricato da Aman'Thul di vigilare sulla linea temporale e di proteggerla da ogni interferenza. Esso si stabilì nelle Caverns of Time, un luogo in cui tutte le linee temporali convergono e dal quale è possibile accedervi.
Eonar nominò Ysera ed il Green Dragonflight i guardiani dell'equilibrio naturale, e gli donò il dominio sull'Emerald Dream. I suoi draghi più fidati vigileranno sui portali che ne garantiscono l'accesso.
Il capo del Blue Dragonflight Malygos fu messo a vigilare da Norgannon sulla magia arcana, e si stabilì sull'isola di Coldarra.
Infine Khaz'goroth incaricò Neltharion ed il Black Dragonflight di vigilare sulla terra stessa, andando a vivere negli abissi più profondi del pianeta.
A disposizione dei Dragon Aspect venne messo un luogo di riunione segreto, una caverna perfettamente sferica (e situata presumibilmente al di fuori del Piano Materiale) chiamata Chamber of Aspects (presumibilmente un luogo differente dall'omonimo salone alla base del Wrymcrest Temple).
Ai cinque Dragon Aspect venne profetizzato un momento del futuro, l'Hour of Twilight, in cui ogni forma di vita su Azeroth rischierà l'estinzione a causa dei piani degli Old Gods: sarà loro dovere impedire il verificarsi di quest'evento decisivo sacrificando i propri poteri per la salvezza del mondo.
Ma gli Old Gods non sarebbero stati a guardare: se la loro vittoria finale poteva essere impedita solo dai cinque Aspect, allora sarebbe bastato portarne uno dalla propria parte per assicurarsi il futuro. Pur imprigionati in prigioni eteree situate nelle profondità del pianeta essi usarono i propri oscuri poteri per manipolare la mente di Neltharion, conducendolo poco a poco alla follia e portandolo dalla propria parte.

La scissione degli Eredar
I demoni reclutati da Sargeras erano potenti ma non particolarmente astuti, perciò egli aveva bisogno di trovare dei comandanti che lo servissero: quando il Dark Titan seppe dell'esistenza di una razza dai grandi poteri magici e dalla civiltà straordinariamente evoluta, gli Eredar del pianeta Argus, chiese loro di servirlo in cambio di grandi poteri e della conoscienza assoluta di tutto l'universo. Due di essi, Kil'jaeden e Archimonde, furono da subito propensi ad accettare l'offerta mentre il terzo, Velen, percepì la malizia delle parole di Sargeras. Consultando il sacro cristallo Ata'mal, un oggetto di origine misteriosa che da sempre guidava gli Eredar donandogli visioni del futuro, Velen vide le terribili conseguenze di questa alleanza: Sargeras avrebbe sì donato loro dei poteri divini, ma questi poteri li avrebbero profondamente corrotti ed essi li avrebbero usati per portare la morte e la distruzione su ogni pianeta dell'universo. Velen confidò quanto visto ai suoi fratelli ma Kil'jaeden e Archimonde, già inebriati dalle promesse del Dark Titan, non vollero credere alla veridicità delle sue visioni. Vedendo negli occhi dei suoi fratelli quella brama di potere che li avrebbe presto corrotti, Velen pregò a lungo. Le sue disperate invocazioni furono ascoltate dai potenti Naaru, esseri di pura Luce che, parlandogli attraverso il cristallo Ata'mal (che gli rivelarono essere un antico artefatto di loro fabbricazione), gli risposero che in futuro lo avrebbero aiutato a combattere la Burning Legion ma che nell'immediato doveva pensare solttanto a mettere in salvo sè stesso e la propria razza. Tenendo nascosti i suoi piani di fuga agli altri due leader, Velen radunò gli eredar a lui più fedeli ed essi battezzarono sè stessi col nome di Draenei (parola che nella loro lingua significa "esiliati"). Approfittando di un'assenza temporanea di Kil'jaeden e Archimonde, Velen seguì le indicazioni dei Naaru conducendo i Draenei in cima ad una montagna, ma il suo amico più fidato lo tradì avvisando gli eredar del tentativo di fuga.
I fuggiaschi vennero rapidamente accerchiati da coloro che fino a poco prima erano stati i loro fratelli ma che ora erano già stati mutati in terribili creature demoniache dai poteri immondi di Sargeras, ma nel momento più disperato il cristallo Ata'mal esplose in sette frammenti colorati che crearono una barriera magica che impedì agli Eredar di raggiungere i Draenei. Dal cielo scese quindi un vascello naaru, la nave dimensionale Genedar ai comandi del naaru K'ure, con la quale i Draenei fuggirono da Argus lasciandosi per sempre il proprio pianeta natale alle spalle. Iniziò così quello che sarebbe stato un lunghissimo pellegrinaggio, coi Draenei in fuga di pianeta in pianeta e coi mastini di Kil'jaeden sempre alle calcagna.

L'ascesa di Lei Shen, il Re del Tuono
A vigilare sugli sha e sui resti di Y'Shaarj i Titan lasciarono due Watcher: Norushen e Ra-den. L'esercito di mogu adoperato contro Y'Shaarj era stato affidato a Ra-den ed incaricato di vigilare sulla preziosa Vale of Eternal Blossoms e tenere a bada i vicini mantid, ma un giorno il Watcher smise improvvisamente di far sentire la propria voce lasciando i mogu nel caos e nel dubbio. Come se non bastasse essi cominciarono a subire gli effetti della Curse of Flesh: il loro corpo di pietra si tramutò in carne e per la prima volta cominciarono a provare delle emozioni. Spaventati ed inorriditi dalla loro trasformazione e senza più nessuno a guidarli i mogu svilupparono una natura violenta ed amorale, e cominciarono a dividersi in clan che sovente si combattevano tra di loro. Un giorno un mogu chiamato Lei Shen decise di indagare sul motivo del silenzio di Ra-den: egli raggiunse l'Isle of Thunder e scese nelle profondità della sua dimora, la Thundering Mountain. Nel profondo della montagna Lei Shen si impadronì di un potente dispositivo titanico, l'Engine of Nalak'sha, e strappò il cuore di Ra-den ottenendo il potere delle tempeste.
Prendendo il soprannonome di "Thunder King" Lei Shen mise fine all'era tumultuosa conosciuta come "Age of a Hundred Kings" unendo tutti i clan mogu sotto il proprio vessillo: al suo comando i mogu marciarono su tutta Pandaria reclamando terre e ricchezze, e schiavizzando ogni altra razza incotrata dominandola con assoluto pugno di ferro.
Durante i suoi viaggi di conquista Lei Shen incontrò i Troll Zandalari, ed i due imperi strinsero una duratura alleanza.
Lei Shen era consapevole che i mantid non si sarebbero mai piegati al dominio mogu e, probabilmente per lasciare ai clan mogu un nemico comune da combattere, si astenne dall'estinguerli: costruì invece lungo i confini coi territori mantid una lunga e possente muraglia, la Serpent Spine.
Grazie alle conoscienze titaniche di cui si impadronirono i mogu riuscirono persino a controllare la Curse of Flesh che li affliggeva, arrivando a poter mutare liberamente il proprio corpo in pietra e viceversa, e giocarono a fare gli dei trasformando dei trogg in Grummles ed evolvendo delle lucertole in guerrieri umanoidi, i Saurok, sebbene questi feroci combattenti finirono presto per ribellarsi ai loro creatori.

Guerre antiche
La pace nel nuovo mondo di Azeroth non era destinata a durare a lungo.
I troll dell'Impero Zandalari erano perlopiù sacerdoti e studiosi, ma alcuni tra loro desideravano abbandonare la pace per inseguire sogni di conquista: gli Zandalari li lasciarono andare sicuri che un giorno sarebbero tornati e questi scissionisti fondarono due nuove tribù: i Gurubashi e gli Amani.
Nell'ovest di Kalimdor s'era invece insediato ciò che rimaneva di una razza insettoide particolarmente bellicosa, espansionistica e decisa ad eliminare tutte le razze non insettoidi del pianeta: gli Aquir. Il popolo degli Aquir era formato da due delle razze di insetti che all'alba dei tempi avevano combattutto i Titan per conto degli Old Gods: i Nerubian ed i Qiraji (quest'ultima comprendente anche la meno evoluta sotto-razza dei Silithid).
Col tempo gli Aquir finirono con lo scontrarsi con un'altra razza primordiale altrettanto bellicosa: i troll degli imperi Gurubashi ed Amani, provenienti dall'est del continente. I due imperi combatterono una lunga e sanguinosa guerra che però non ebbe mai un vero vincitore, ma ebbe un importante effetto sugli Aquir: l'impero Azj'Aqir finì infatti con il dividersi in due fazioni che edificarono città-stato in due diverse parti del mondo. I nerubian fondarono Azjol-Nerub nel sottosuolo delle terre innevate del nord, mentre i Qiraji crearono Ahn'Qiraj nei deserti del sud.
Un'altra guerra antica, di cui però si sono perse quasi tutte le testimonianze, si combattè tra gli earthen e gli Iron Dwarves, una stirpe di combattenti simili agli earthen (costruiti su ordine del Titan Watcher Loken, ma di metallo anzichè pietra). Si sa però che il primo re earthen, Urel Stoneheart, usò in battaglia una temibile arma chiamata Val'anyr, Hammer of Ancient Kings: questo martello magico era stato forgiato dai loro padri Titan ed era in grado di creare nuovi earthen e dar loro la vita. L'arma leggendaria andò in pezzi durante il conflitto, ed i frammenti furono custoditi tra le mura di Ulduar.
[Modificato da Elwhin 22/09/2014 23:17]
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